trans
Il cascinale 2
di vacca29
13.03.2021 |
651 |
3
"Mi spinse in cucina "andiamo dietro verso la cantina, vai avanti..."
Due pomeriggi dopo sul tardi bussò alla porta, aprii, accennai un timido buonasera, lui rapidamente e quasi seccato mi disse che sarebbe passato dopo cena e di farmi trovare con "cosine" indosso, poi andò verso la porta di casa sua. Non sapevo se fare questa cosa, per me era solo un gioco.
Non cenai, mi feci un bagno poi sorseggiai un pò di vino per farmi coraggio e calarmi nella situazione. In camera misi calze autoreggenti un perizoma e una sottoveste stretta, tutto nero; scesi verso la porta d'ingresso e attesi nel silenzio seminudo.
Dopo circa venti minuti sentii un litigio nella casa a fianco del vicino, si alzarono le voci poi udii la loro porta sbattere e poco dopo bussare pesantemente sulla mia...
Me lo trovai davanti visibilmente alterato dall'alcool, un camiciotto sudato aperto davanti entrò senza dir nulla mi guardò con gli occhi sbarrati dritto nei miei e poi giù sul mio corpo, mi fece girare alzando vestitino per palparmi il sedere poi rigirare, con un mano mi abbasso un pò la sottovestina e strinse forte un capezzolo, urlai e mi disse di tacere che senò mi sentono; poi prese l'altro capezzolo e strinse ancora più forte, mi scappò ancora un urletto e mi arrivò una forte sberla dritta in volto, disse che mi aveva detto di tacere e cosa c'era di non chiaro in quelle parole.
Mi spinse in cucina "andiamo dietro verso la cantina, vai avanti... sculetta, sei una vacca.. guarda che bel culo da vacca, con quelle tettine... devo portarti a pascolare giù per la vigna.. mostrarti a qualche vecchio contadino...mmm farti stare nella stalla" poi alcune parole convulse che non ho capito, mi seguì barcollando, con la coda dell'occhio lo vidi estrarre da un tasca a lato dei pantaloni una cintura stretta, tipo per pantaloni da donna, non capii subito ma poi mi arrivò una forte cinghiata sulla coscia, poi sul sedere trattenei le grida e accellerai quasi correndo verso il retro, mi inseguii e mi raggiunse in penombra in un angolo della cantina strappandomi una spallina della veste, mi girai vedendolo ancora con gli occhi sbarrati come preso da un raptus riprese a darmi cinghiate davanti sulle cosce e dove capitava, mi gridò di allargare le gambe colpendomi poi il "pisellino" incurante dei miei lamenti, mi girai per proteggermi e lui prosegui con colpi sui fianchi sul sedere e sulle gambe fino a farmi accovacciare a terra.
Non guardavo, si era fermato, dopo attimi di silenzio un rumore chiaro, volsi lo sguardo si era abbassato i pantaloni e stava pisciando lì per terra, lo guardai con occhi interrogativi, che stava facendo, lui proseguì per poi avvicinarsi con quel pisellone gocciolante, io in ginocchio contro il muro ancora incredulo di quel che aveva fatto in casa, apro la bocca seguendo suo ordine sento sudore e odore acre di piscio, comincia a farselo succhiare tenendosi con una mano sul muro e con l'altra mi teneva per le orecchie e mi stringeva il naso... lo sentivo ingrossarsi e il suo respiro sempre più forte poi una sorta di grugnito e senti tanto liquido scoppiarmi in bocca mentre avevo la testa bloccata contro il muro.. rimanemmo alcuni attimi li fermi, sentivo che mi colava un in gola... poi si staccò si alzò i pantaloni e se ne andò.
Io mi ritrovai di lì a poco solo in silenzio, con ancora rigoli che mi colavano dalla bocca, in un angolo semibuio della cantina con la sottovestina mezza strappata e le calze, una quasi al ginocchio l'altra scivolata fin sulla caviglia con lividi visibili che mi bruciavano un pò ovunque, davanti e dietro, a un metro da una pozza di pipì sul pavimento...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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